2007 - 01 - 29                                 DON GIUSEPPE TOMASELLI

Tu non sai quanti amici hai nel Paradiso, tu che incessantemente invochi

tutti i Santi.

Dillo anche ad altri, che per entrare nel Regno di Cieli, dove c’è Amore, pace e

gioia, bisogna vivere abbandonati totalmente a Dio.

Creatura tanto cara a Dio, e tanto cara anche a tutti Santi che sono in cielo.

Ti dico questo, perché tu con molta facilità cadi nello scoraggiamento, quando ti accorgi di essere impotente, incapace riguardo a ciò che ti eri proposta di fare materialmente o spiritualmente……………….

Fin qui non ti ho detto chi sono e chi ti sta parlando; però so che tu l’hai capito, perché pregandomi e rivolgendoti alla mia immagine hai chiesto aiuto. E io per Volere di Dio subito ho parlato nel tuo cuore dicendoti: Certo, ti aiuterò. Perché tu non sai quanti amici hai nel Paradiso, dato che tu incessantemente invochi tutti Santi, cominciando dai nostri progenitori, Adamo ed Eva. Ebbene, ti dico: solo tu senti il bisogno di rivolgerti dal primo uomo, ora santo, ai patriarchi, ai profeti… e la lista è lunga fino all’ultimo uomo che ha lasciato il mondo e di cui il mondo non conosce la santità, visto che santi sono considerati solo quelli che la Chiesa ha riconosciuto come tali… e tu, consapevole di ciò, li invochi tutti. Quello che ho detto è vero, e non puoi immaginare quanto aiuto ricevi dai Santi; non devi mai dubitare dell’aiuto dei Santi, specialmente quando essi vengono invocati. Se tu riuscissi a vedere con l’occhio umano quanti Santi sono intorno a te, moriresti dalla gioia, specialmente quando sei in preghiera di intercessione, toccando ogni categoria di persone: questa è la preghiera più gradita a Dio.

Ora tu mi dici: Come mai non ricevo l’aiuto che mi è necessario per servire meglio il mio Dio?

Io sono don Giuseppe Tomaselli, e rispondo al tuo pensiero. Sappi. sorella cara, che finché si è nel mondo le cose e i disegni di Dio non si conoscono. Ecco perché ogni anima dovrebbe accettare ogni cosa come Volontà di Dio, sia nel bene che nel male. Naturalmente, il male non viene da Dio, ma Egli lo permette, e se si accetta tutto per Sua Volontà, ogni cosa si tramuta in bene. Questa è la preghiera più gradita a Dio, e per mezzo di essa, cioè accettando tutto quale Volere di Dio, si ottengono tante grazie per se stessi e per altri. Per raggiungere la santità occorre unirsi e partecipare alle sofferenze di Cristo nostro Salvatore, che per salvare l’umanità ha donato Se stesso, senza risparmiarsi in nulla sia nell’anima che nel corpo. Anche Gesù, pur essendo Dio, ha sofferto nello spirito. In vari momenti della Sua vita ha sofferto di tristezza, come quando stava a pregare nell’orto del Getsemani, ed è sgorgato dal Suo Cuore il lamento: Padre, se vuoi, allontana da Me questo calice, però non come voglio Io, ma come vuoi Tu. E ancora sulla croce, quando chiedeva aiuto al Padre, e prima di morire ha gridato: Dio Mio, Dio Mio, perché Mi hai abbandonato?

Questo ti fa capire, sorella cara, quanto Gesù ha sofferto sia nel corpo che nello spirito. Allora, se l’uomo vuole diventare santo, deve seguire le orme del Primogenito di Dio, che pur essendo Figlio unico non è stato oggetto di alcuna preferenza, ma è stato trattato come il peggiore dei peccatori. E questo per attirare a Sé tutti gli altri figli, che per disgrazia sono caduti sotto la schiavitù di satana in seguito alla disobbedienza dei progenitori Adamo ed Eva. Ora per rientrare nella Patria Celeste bisogna lavorare su se stessi, purificando sempre più il proprio essere. Nella Casa del Padre non si può andare in carrozza, ma bensì espiando i propri peccati, come pure quelli del prossimo. Questo può avvenire solo accettando tutto, compresa la sofferenza e tutto ciò che il Buon Dio riterrà necessario per ogni anima. Solo Dio conosce che cosa serve a un’anima per santificarsi.

Coraggio, sorella cara, dillo anche ad altri, che per entrare nel Regno dei Cieli, dove c’è Amore, pace e gioia, bisogna vivere abbandonati totalmente a Dio.

Il Buon Dio ti benedica.

Don Giuseppe Tomaselli.