3 Luglio 2010 RUGGERO
Nel mondo esistono solo delle grandi scene senza la preoccupazione di
approfondire le esigenze della vita dell’anima, senza capire che bisogna cambiare
vita, se si vuole ottenere la salvezza eterna.
Lodiamo, benediciamo, Adoriamo, ringraziamo il nostro Dio, ora e sempre, per tutta l’eternità.
Sorella cara, sono Ruggero. Spero che tu ti ricordi di me. Sono il figlio di Giovanni. Quando lasciai il mondo, il Buon Dio permise che io ti parlassi con dei messaggi, per dare conforto ai miei cari mamma e papà, che soffrivano molto per la mia perdita e per aver io lasciato il mondo così giovane. Essi, come tutti gli uomini, dimenticano che la vita dell’uomo è nelle mani di Dio, e solo Lui conosce bene e sa come chiamare a Sé i Suoi figli.
Detto questo, voglio dirti come sono felice che ora stai vicino a mamma e papà, e come mi dispiace che non puoi dir loro che io, loro figlio, sto parlando con te, e sono in mezzo a loro, tra mamma e papà. Per quanto siano dei buoni cristiani, ancora stentano a credere che Iddio si serve dei più piccoli per parlare all’uomo, essendo simili a loro. Sarebbe di grande aiuto, sia per ottenere pace e gioia, sia perché coloro che ricevono messaggi siano grati a quelli che ascoltano e scrivono per loro, dimostrando loro Amore e rispetto, senza giudicarli e condannarli, e tenerli a distanza, perché, - anche se talvolta ci sono coloro che vengono ingannati dal demonio, vestitosi di falsa luce, - tuttavia anche loro come tutti sono sempre creature bisognose di Amore e rispetto.
Oggi ci sono stati i funerali di Filippo. Come hai visto, la chiesa era piena di persone fino al di fuori della porta. Tu, pregando per lui, ti sei sentita tanto male, e ti domandavi: Forse quello che avverto è falso. E pregavi Dio che ti liberasse da ciò che avvertivi nel tuo corpo. Avresti voluto anche gridare, non per tuo volere, ma per la forza del male che voleva che tu non pregassi.
Vedi, mia cara e dolce sorella, la gente parla, giudica secondo ciò che vede con l’occhio. Naturalmente, con tanta gente, con dieci sacerdoti a concelebrare, e un funerale così pomposo, pieno di preghiere e di canti, è logico che tutti abbiano creduto che fosse un’anima santa. Tu invece, sentivi dentro di te quelle parolacce e insulti, e pensavi di non essere normale. No, no, sorella mia, Iddio ti ha dato questo grande dono di scoprire dove sono le “tenebre”; e ringraziane Dio in ogni momento della giornata. E quando ciò accade, cioè che pregando per un defunto ti senti dire parolacce ed altro, smetti di pregare, e fai come hai fatto oggi che ripetevi “Gesù, pensaci Tu!” E questa invocazione sarà per tutto il tempo che pregherai per queste anime per cui ti senti male.
Filippo, devo dirlo con dolore, da quel grande funerale non ha ricevuto alcun beneficio. Iddio ad ogni uomo dà la possibilità di salvarsi, fino all’ultimo istante della vita. Ma se un’anima vive come una bestia, lontano da Dio, sarà difficile, in quel momento, il più importante, quando l’uomo lascerà il mondo per incontrarsi con l’Eterno Padre, che riesca a rispondere con un ultimo Sì a Dio.
Ho voluto parlarti così, per farti capire che nel mondo esistono solo delle grandi scene, senza preoccuparsi di approfondire le esigenze della vita dell’ anima, senza capire che bisogna cambiare vita, se si vuole ottenere la salvezza eterna.
Che il Buon Dio ti benedica.
Ruggero.