2010- 09-27                                                   GESU’

 

Il sacerdote deve avere un modo tale di toccare i cuori dei fedeli, che essi si aprano

per dire la verità su quello che realmente sono.

 

Scrivi, creatura mia. Sono il tuo Gesù che desidero parlarti, per dare risposta al mio devoto e caro ministro della Mia Chiesa, che è tuo padre spirituale.

 

Lui, nella sua semplicità, è pieno di fiducia in tutti quelli che corrono da lui per chiedere aiuto, raccontando i loro problemi. Li ascolta con Amore e tenerezza, e, senza malignare, crede a tutto ciò che gli viene detto o presentato. E questo suo modo di essere è a Me gradito, ma solo in parte. Perché nell’uomo che ama il suo Dio, - e soprattutto in un Mio ministro, - deve esserci una grande dose di prudenza, naturalmente senza cadere nella malignità. Essa, - la prudenza, - serve per dare il giusto aiuto alle anime che ne hanno bisogno, incoraggiandole ad esaminarsi bene, per ottenere anche un aiuto spirituale.

So che in lui non c’è malizia e cattivi pensieri per nessuno, fosse pure il più grande e spregiudicato dei peccatori. Così, lui crede a tutto ciò che gli si dice, come ho detto sopra. Questo è un sentimento molto buono, ma non sempre aiuta le anime. Lui non avendo un carisma da poter discernere, non conosce e non può leggere nell’intimo di ogni anima che si rivolge a lui per chiedere aiuto, cosicché non può aiutarle come dovrebbe. Questo accade perché tante anime non sempre raccontano e dicono la verità di se stesse. Ed ecco allora che il sacerdote deve avere un modo di parlare da poter toccare i cuori, affinché si aprano per dire la verità su quello che sono realmente.

 

E’ vero che molte anime non si conoscono bene, perché sono distratte da tutto ciò che le circonda, sono attaccate al mondo. Perciò non riescono a riflettere e ad esaminarsi bene in profondità, per capire chi sono realmente e che cosa c’è nel loro intimo, nella loro anima, nel loro cuore, da recare tanta angoscia, tristezza e quant’altro mai. Con dolore devo dire che sono tanti che apparentemente sembrano delle anime sante, solo perché dicono di pregare tanto. Ma in realtà la loro vita è disordinata. Nel loro cuore c’è rabbia, rancore e tanto veleno per il prossimo.

 

Ho detto tutto questo, perché il tuo padre spirituale ti ha chiesto di pregare per questa Mia

Figlia NN., per poter capire e comprendere quali forze negative l’assalgono. Ed è stato giusto e doveroso da parte sua, visto che egli conosce il carisma che ti ho donato, che cioè con la preghiera scopri dove sono le forze malefiche, dove si annidano e di che natura sono, e come queste forze negative lavorano in un’anima. Pur sapendo questo, egli non ha creduto a ciò che hai avvertito con la preghiera, perché lui è buono, semplice, ingenuo, senza alcuna malignità, ciò di cui, ripeto, sono contento, perché questo fa capire che lui è buono fino al midollo. Ma desidero che abbia più prudenza, vigilanza, per poter capire e aiutare le anime. E se lui crede nel carisma che ti ho donato, avrebbe dovuto credere a quanto tu avevi avvertito con la preghiera. Tu gli hai detto che avevi pregato molto per questa creatura, per la quale ti aveva chiesto di pregare: ma la risposta è stata sempre la stessa, che cioè il suo malessere dipendeva dal suo interiore, dal suo io. Ebbene, egli avrebbe dovuto prendere in considerazione quello che avevi avvertito, e approfondire per capire di più che cosa c’è realmente in questa anima che la tormenta e la fa soffrire tanto. E’ giusto quello che tu hai detto, di aver avvertito che non dipende dalle negatività trasmesse da altri, ma bensì dal suo intimo, dal suo io. E’ bene che questa figlia, bisognosa di aiuto, faccia un profondo e vero esame di coscienza per capire se stessa e poter chiedere il giusto aiuto, e potersi liberare così da questo disturbo, con l’aiuto del Mio ministro, e ottenere la pace e la serenità.

 

Creature a Me tanto care, dovete capire che un Mio ministro o Mio collaboratore, come pure Io vostro Dio, non possiamo fare nulla se nel vostro intimo, nel vostro cuore, nella profondità della vostra anima, manca la conoscenza, la consapevolezza di quello che siete. Pregare è cosa buona, molto buona, giusta e doverosa, ma se la preghiera non è accompagnata da questa conoscenza di voi stessi e di quello che siete, pensate o fate, e non conoscete le vostre debolezze, i vostri peccati, e non correte da Me a chiedere perdono, con il proponimento di migliorare, Io vi dico: La preghiera è vana. Ricordate, figli Miei, tutto deve essere accompagnato con la preghiera, e più ancora con un sincero pentimento e un totale abbandono alla Mia Volontà.

 

Vi Amo, vi Amo tanto, figli Miei. Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, picchiate e vi sarà aperto.

Vi benedico.

Gesù.

 

 

Signore, pietà del tuo servo.

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